Gino Marotta (1935-2012)
Romano di nascita, Gino Marotta è stato un innovatore sia dal punto di vista della sua idea di arte che dalla ricerca di materiali esclusivi. Dopo la sua prima mostra milanese erano già presenti arazzi, encausti e velatini, piombi, alluminio e lamiera. E Marotta non si è fermato qui: visitanto infatti i laboratori di alcune industrie chimiche inizia a sperimentare nuovi materiali ancora: così poliuretano e poliestere diventano la base di sculture realizzate con procedimenti industriali.
Arriveranno dopo, ma saranno forse quelle che lo renderanno noto a livello internazionale, le sculture ritagliate nel metacrilato che riceveranno difatti il grande consenso della critica, tra quelli di Celant e Maurizio Calvesi.
Al livello espositivo da ricordare la partecipazione alla Biennale del Brasile e quella al MoMa di Tokyo nel 1967 nonché la importante mostra alla Galleria "La Tartaruga" di Roma del 1968, propedeutica quella del Palazzo delle Esposizioni del 1970. E ancora, per citarne solo alcune, il Louvre di Parigi (1969), il MoMa di New York (1972) e la sala personale alla Biennale di Venezia del 1984.
Alcune sue opere, tra le quali un "Albero della vita" in metacrilato, sono esposte alla Collezione Farnesina del Ministero degli Affari Esteri.