Un altro artista che vuole rimanere non anonimo, perché un nome se lo è dato, M’horó, ma ignoto al di fuori del nome adottato. M’horò non vuole rivelarsi, non vuole proporsi e lascia alle sue opere il compito di farlo. L’artista attua queste scelte strategiche contrapponendosi alla visibilità (forse eccessiva) di cui si circondano tanti maestri, che cercano disperatamente di mettersi in evidenza, di proporsi, di propagandare il proprio lavoro. Egli si isola: “…voglio solo lavorare in pace, non voglio distrarmi! Desidero concentrarmi, per questo ho voluto affidare ad Antonio Falbo e al suo staff la curatela del mio archivio e della mia immagine”.