Espone a Parigi, Bruxelles, Colonia, Amburgo, Amsterdam e New York.
A partire dal 1968 interrompe la sua produzione per partecipare alla elaborazione tecnica delle nuove tendenze artistiche della fine degli anni 60: Arte Povera, Land Art, Antiform Art. Collabora alla realizzazione delle due prime rassegne internazionali delle nuove tendenze allo Sedeljik Museum di Amsterdam e alla Kunsthalle a Berna.
Nel 1969 inizia una lunga esperienza trans culturale diretta alla analisi teorica e alla pratica della coniugazione arte-vita, con una decennale attività nella dimensione della creatività collettiva, dagli atelier psichiatrici a forme di teatro politico e antopologico.
Nel 1981 riprende la attività artistica, esponendo installazioni accompagnate da workshop creativi con il pubblico. A partire dalla metà degli anni 80 passa ad occuparsi dei linguaggi artistici dei nuovi media tecnologici, individuando nella virtualità e nella interattività della informatica una nuova possibilità di sviluppo di una arte di vita. Muore a Torino il 5 marzo 2023.