Emilio Isgrò
È nato a Barcellona Pozzo di Gotto (ME) nel 1937, e si trasferisce a Milano nel 1956. Fin dagli esordi accompagna la produzione artistica con l’attività di scrittore e poeta. Pubblica in quell’anno la raccolta poetica Fiere del Sud per le Edizioni Arturo Schwarz.
Nel 1964 realizza le prime Cancellature, enciclopedie (la Treccani) e libri completamente cancellati, con i quali contribuisce alla nascita e agli sviluppi della Poesia Visiva e dell’Arte Concettuale. Ha dichiarato l’artista: “La cancellatura è un’interruzione della comunicazione. Un gesto ambiguo: da un lato distruttivo, dall’altro costruttivo. […] La cancellatura è un modo di aprire le porte della comunicazione, fingendo di chiuderle per dare più libertà, volta non a celare qualcosa bensì a mettere in evidenza qualcos’altro”.
Nel 1966, in occasione della mostra alla Galleria Il Traghetto di Venezia, pubblica Dichiarazione 1, in cui precisa la sua personalissima concezione di poesia come “arte generale del segno”. Nel 1972 è invitato alla XXXVI Biennale d’Arte di Venezia, a cui parteciperà anche nel 1978, nel 1986 e nel 1993. Nel 1977 riceve il primo premio alla XIV Biennale d’Arte di San Paolo del Brasile. Nel 1979 alla Rotonda della Besana di Milano presenta Chopin, partitura per 15 pianoforti. Nel triennio 1983-1985 dà l’avvio con la trilogia L’Orestea di Gibellina ai grandi spettacoli della Valle del Belice. Nell’Anno Europeo della Musica (1985) il Teatro alla Scala gli commissiona l’installazione multimediale La veglia di Bach, allestita nella Chiesa di San Carpoforo a Milano. Nel 1990 elabora un nuovo testo teorico dal titolo Teoria della cancellatura per la personale alla Galleria Fonte d’Abisso di Milano.
Nel 1992 partecipa alla collettiva The artist and the book in twentieth-century Italy organizzata dal MoMA di New York e nel 1994 a I libri d’artista italiani del Novecento alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia. Nel 1996 Mondadori stampa Oratorio dei ladri. Nel 1998 dona al suo paese natale il gigantesco Seme d’arancia, simbolo di rinascita sociale ed economica dei paesi mediterranei. Nel 2001 inaugura l’antologica Emilio Isgrò 1964-2000 nel complesso di Santa Maria dello Spasimo a Palermo. Nel 2002 espone alla Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento e l’anno seguente al Mart di Trento e Rovereto. Nel 2008 il Centro per l’Arte Contemporanea “Luigi Pecci” di Prato ospita l’importante retrospettiva Dichiaro di essere Emilio Isgrò. Nel 2009 presso il Palazzo delle Stelline a Milano è stata allestita la personale Fratelli d’Italia. È appena terminata (ottobre 2013) la mostra Emilio Isgrò: Modello Italia 2013-1964 alla Gnam di Roma. L’artista vive e lavora a Milano.
Opere di Emilio Isgrò
metallo ed acrilico su tela
100x150cm
2000
100x150cm
2000
Il coefficiente di rivalutazione è un indice mutuato da Artprice che si riferisce alla percentuale di aumento dei prezzi medi di un artista calcolato negli ultimi 15 anni.
Rivalutazione dell'artista: +307% acrilico su tela montata su legno
30x40cm
2010
30x40cm
2010
Il coefficiente di rivalutazione è un indice mutuato da Artprice che si riferisce alla percentuale di aumento dei prezzi medi di un artista calcolato negli ultimi 15 anni.
Rivalutazione dell'artista: +307%